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La voce delle campane |
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Alessio Peressini |
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Strumento
musicale, come già accennato, implica
l’esistenza dei “ suonatori di campane” con tanto di
Associazioni che hanno lo scopo di conservare
e divulgare la tradizione del suono delle campane nelle manifestazioni religiose e civili
. A Colloredo di Prato , dove le campane non
sono ancora state sostituite con piu' pratici ma
orripilanti altoparlanti, non potevano mancare delle
persone esperte nell'arte del scampanotâ,
in questa puntata
abbiamo incontrato il più giovane della squadra
Alessio Peressini
residente in via di Sotto 37:
lavora presso la cartiera Romanello e nonostante i
turni trova sempre il tempo per applicarsi e
migliorare in questa difficile e faticosa arte
musicale.
Alessio ci dice che i segreti del scampanotâ
li ha imparati dal maestro Luigino
Peressini che assieme a Enzo del Forno e Dino Olivo
formano il gruppo dei Suonatori di Campane di Colloredo di Prato, che opera soprattutto nelle
ricorrenze del Corpus Domini e del Perdon dal
Rosari.. Il sogno nel cassetto di Alessio e la
possibilità di andare a scuola di quest’ arte
campanaria per eseguire vere e proprie partiture
musicali e, perché no, prendere il titolo di maestro
concertatore, "La cosa importante-dice Alessio- e' che queste tradizioni
non scompaiano e il suono delle campane rimanga
la colonna sonora che scandisce le nostre giornate e non un rumore
fastidioso da spegnere a tutti i costi".
Sul nostro
campanile sono collocate tre campane: la
Maggiore, la Mezzana e la piccola.Le campane
originali vennero requisite durante la guerra
1915-18 dalle truppe tedesche;a guerra finita
il Parroco del paese Don Pietro Sgoifo incaricò la ditta Broili
di Udine di fondere le nuove campane della
parrocchia e a lavori ultimati vennero portate
con tre carri a Colloredo di Prato. Furono giorni di
entusiasmo e di festa per i parrocchiani, ansiosi di
sentire il suono delle nuove campane, Consacrate
dall' Arcivescovo di Udine vennero sistemate
subito sulla torre campanara.. Nel tempo le tre
campane subirono varie vicessitudini: dalle rotture
alle
fenditure sul metallo, tanto che nel 1952
vennero mandate presso la ditta De Poli per essere
rifuse. Nel 1960 si dotarono le campane di un
sistema di elettrificazione per un avvio automatico.
Nella torre campanaria si trova anche il
vecchio orologio, un gioiello della tecnica.
Coloret.it
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chiesa parrocchiale di Colloredo
di Prato |
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Le
campane strumento antichissimo ottenute da una
lega metallico composta mediamente dall'80% di rame
e dal 20% di stagno, due metalli teneri la cui
unione nella lega permette di ottenere un materiale
di grande durezza qual è appunto il bronzo,
utilizzate dal IV secolo per usi religiosi vennero
collocate in cima a delle torri.Il nome latino campana deriverebbe da Campania,
regione dove si trova Nola, ma potrebbe derivare
anche da aes campanum, nome con cui era noto il
bronzo puro, dotato di elevate caratteristiche di
sonorità.Tutte le campane prodotte in questi secoli, molte
delle quali tuttora funzionanti su diverse torri
campanarie, hanno raggiunto un livello che nel
tempo si è sempre più perfezionato, non solo per la
qualità del suono ma anche per la bellezza e la
varietà delle decorazioni ed immagini sacre,
presenti in bassorilievo sulla superficie esterna
del bronzo e costituenti corpo unico con la campana
stessa. |
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vecchio orologio della torre
campanaria |
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