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Colloredo di Prato 10 maggio 2009

 

Colloredo di Prato saluta i parroci

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mons. Angelo Rosso don Giovanni Deganis

 

DOMENICA 10 MAGGIO COMMIATO A DON DEGANIS CHE LASCIA DOPO 43 ANNI E BENVENUTO A MONS. ROSSO

Domenica 10 maggio segnerà un momento particolare per i fedeli di Colloredo di Prato. Quel giorno infatti don Giovanni Deganis, parroco dal 1966, passerà ufficialmente le consegne a mons. Angelo Rosso, al contempo a capo della parrocchia di S. Caterina.

La Santa Messa, in programma alle 10.30, sarà presieduta da don Deganis, assistito dal successore e dal Vicario generale, mons. Giulio Gherbezza. Questi porgerà il saluto al parroco uscente, ringraziandolo per il servizio svolto in 42 anni, poi leggerà il decreto di nomina del nuovo responsabile, mons. Angelo Rosso, cui simbolicamente don Deganis consegnerà le chiavi della chiesa. Dopo il rito, spazio alla festa aperta a tutti, curata dalla Pro Loco presso la nuova casa delle associazioni.

Nato a Rivignano nel 1921, ordinato sacerdote nel 1948, dopo varie destinazioni (Mortegliano, Rivignano, Dignano, cappellano a Corno di Rosazzo e Venzone, pievano ad Alesso di Trasaghis), don Deganis fu nominato parroco di Colloredo di Prato, ove fece ingresso l’11 dicembre 1966. Di quel giorno gli sono cari fra gli altri due particolari: l’omaggio floreale di un bimbo dell’asilo e l’intervento al Te Deum pomeridiano dell’ultraottantenne Niccolò Fasiolo (“sior Coletto”), “che si distinse – rievoca – per la sua robusta voce tenorile”. Quale il bilancio di oltre un quarantennio? “Ho potuto assistere – racconta don Deganis – e partecipare ad una grande trasformazione a tutti i livelli. Non ultimo sul piano religioso: quando arrivai la chiesa era sempre piena di fedeli a tutte le funzioni, ora l’afflusso è calato molto, ma i frequentanti sono consapevoli di avere una parte attiva e non puramente passiva”. Questo, continua, si è tradotto, fra gli altri aspetti, nella presenza di sei ministri straordinari della Comunione, di un gruppo di giovani che anima le liturgie, di una cantoria assai curata”. Non sono mancati gli interventi concreti della parrocchia, dall’installazione dell’impianto di riscaldamento in chiesa al ripristino  della gradinata di accesso alla stessa, dalla ristrutturazione della vecchia canonica ora sede delle attività parrocchiali al recupero dell’oratorio, frequentato dai giovani come dai bambini, solo per citare alcune opere. Ottimi i rapporti stretti con i sodalizi locali, sottolinea don Deganis, dai Donatori di sangue agli Alpini ai Coltivatori diretti e così via, col fiore all’occhiello rappresentato dalla Filarmonica. “Devo ammettere candidamente – confida – di aver molto imparato dai bambini, specie quando insegnavo la dottrina cristiana”. Il parroco ringrazia tutti, “soprattutto i catechisti da cui nacquero altre realtà, dal Consiglio amministrativo a quello pastorale”. Al suo successore l’augurio che “abbia a trovare la collaborazione da me sperimentata”.

Tale auspicio sta già facendosi realtà, a sentire mons. Rosso, che dalla fine del luglio 2008, dati i problemi di salute di don Deganis, ha svolto di fatto servizio continuativo nel paese.

Nato a Codroipo nel 1942, mons. Rosso è stato ordinato sacerdote nel 1965. Fino al 1969 cooperatore a San Gottardo è diventato poi organista della cappella metropolitana e cappellano di Pasian di Prato. E’ stato anche insegnante di organo al Conservatorio Tomandini. Nel 2004 è stato nominato parroco di Santa Caterina.

“A Colloredo di Prato – afferma – ho trovato una comunità viva con tanti laici disposti a dare una mano. Il loro impegno in prima persona è necessario, non per fare un piacere a me (benché io debba curare due parrocchie), ma per vivere il proprio battesimo”. Lavorare insieme, questo il principio ispiratore del nuovo pievano, che conclude con una battuta:

“Ho un vantaggio: dico che non so far nulla, allora ho bisogno della cooperazione, che la gente è contenta di dare”.

 

Cristiano Donato

 

 

 

(da: “La Vita Cattolica” del 9 maggio 2009 
 
e.f. .  

 


 
   
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