|
Al
centro del paese, in piazza delle
Scuole, è ancora possibile scorgere "la
farie" luogo di lavoro del fabbro
maniscalco Emilio Del Forno, che risale
al 1850 quando suo bisnonno impiantò
l'officina.
A
testimonianza di questi 135 anni di
attività c'è un grande diploma con
medaglia d'oro, rilasciato nel 1985 dal
Presidente dell'Unione Artigiani del
Friuli all'ANTICA BOTTEGA ARTIGIANA che dalla fondazione è condotta dai successori
dell'artigiano fondatore. Documento
questo di capitale importanza,
conservato con orgoglio dal
sessantaquattrenne condottiero, quasi a
dar fede che ormai questa attività non
ha scampo, destinata, come altre, a
cedere il passo al grande progresso
tecnologico. I1 fondatore, Michele, nel
1850 avvia l'attività modellando il
ferro, ricavandone decorazioni e motivi
ornamentali per esterni I1 figlio
Francesco continua sulle orme del padre,
anche se orientato principalmente
nell'attività di armaiolo e di
costruttore di serrature e catenacci
I1
patrimonio strutturale e artigianale
viene dato in consegna al primogenito di
Francesco, Pietro
"Traboc" che
trova spazio nell'attività di ferratura
di carri agricoli in legno e di carrette
da passeggio, nella costruzione di
macchine per fare la polenta e di
ferratura di bovi-ni da lavoro.
I tempi
cambiano e l'avvento del cavallo come
animale multiuso, porta i due figli di
Pietro, Eno ed Emilio alla occupazione
primaria della ferratura di cavalli ed
equini in genere. A partire dal 1964 il
solo Emilio continua con dedizione il
mestiere di maniscalco: mestiere
antichissimo, risalente al periodo
longobardo, e fino a non molti anni fa
importante ed indispensabile nella vita
dell' uomo. Esso consiste nella
ferratura del cavallo al fine di
garantire l'integrità dell'orlo plantare e lo zoccolo con lo scopo di mettere
l'animale sopra i suoi giusti appiombi e
di correggere alcuni difetti e malattie
del piede.
Pensiamo
ad esempio al lavoro nei campi dove il
cavallo era il più importante mezzo di
comunicazione e rappresentava un valido
ausilio nel lavoro agricolo, o al
periodo bellico quando i maniscalchi
erano essenziali per la ferratura dei
cavalli e muli che allora trasportavano
truppe e mezzi di offesa, specialmente
in luoghi di difficile accesso.
L'industrializzazione e l'avvento del
motore ne determinarono I' inesorabile
declino, il sostituito dall'automobile
sulle strade e dal trattore nel lavoro
dei campi, questo animale, che ha
accompagnato l'uomo in un lungo periodo
di storia, sta pian piano e
inesorabilmente scomparendo. E con lui
scompare tutto il mondo ad esso legato,
fatto di lavoro e di segreti tramandati
di generazione in generazione, di
uomini e di emozioni perdute, che in
questo articolo abbiamo cercato
parzialmente di descrivere.
Enzo Del
Forno 1985
|
|