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Colloredo di Prato 27 settembre 2006

IL Casaro

 
 

 

Latteria anni"80

 

Casaro” un nome che porta alla memoria lontani sapori e profumi ….. mestieri di un tempo che nella società di oggi tecnologicamente così avanzata e in continua accelerazione, stentano ad integrarsi.

E’ un lavoro di fatica, di quotidiano impegno senza riposo settimanale, di gocce di sudore che imperlano la fronte nei momenti di maggiore tensione, di preoccupazioni per la buona riuscita, ma anche… di magia e stupore, di soddisfazione personale per quanto con l’ abilità di mani esperte si riesce a creare.

Fabbricato vecchia latteria anni "80

Per papà fare il formaggio è sempre stato fin da ragazzo un lavoro svolto con grande amore e profonda passione, da seguire fase dopo fase con la stessa cura e attenzione perché convinto che tutti gli elementi concorrono con uguale importanza nella piena riuscita del prodotto finale.

Primo fra tutti il latte, elemento vivo, naturale che papà ogni mattina e sera riceveva fresco, profumato e quasi caldo, appena munto nelle stalle del paese. Del latte ne percepiva la bontà e la genuinità solo osservandolo e facendolo scorrere lentamente tra la le dita della sua mano.

Sono questi i sentimenti e le emozioni che fin da bambina ho colto nelle sue giornate di lavoro quando in bicicletta tornava a casa dalla Latteria e io rientravo da scuola…

suoi occhi erano a volte pensierosi e preoccupati perché la lavorazione, a causa di inevitabili sbalzi climatici, non procedeva come lui desiderava e lo sguardo era lontano, ancora immerso nella Latteria. Ma i suoi occhi erano anche felici e soddisfatti quando girava e rigirava con abilità e rapidità quelle belle forme di formaggio che sistemava sotto le presse e poi  disponeva ben allineate nella salina. Quelle stagionate facevano bella mostra di sé sui banconi della cantina e acquolina in bocca solo a guardarle!

Ricordo i suoi gesti precisi, fermi e decisi quando nella fase principe della lavorazione riconosceva il momento esatto in cui la cagliata era pronta, con piglio ed energia immergeva le braccia nella grande caldaia di rame, con le tele raccoglieva il formaggio ormai coagulato, sapendone dosare con maestria la quantità.

Sentiva suo, proprio dentro di sé questo mestiere e curava la Latteria con le stesse attenzioni e premure con cui amava occuparsi della casa. Gli piaceva ed era fiero di svolgere il suo lavoro con responsabilità ed impegno perché chiunque entrasse in Latteria potesse trovare un ambiente accogliente ed ordinato. E a tutti regalava un sorriso, sincero e cordiale.

La Latteria era un luogo di incontro delle famiglie del paese: lì è scorso il tempo di intere generazioni, lì è racchiuso un tesoro di grandi ricordi, cari ed importanti per ognuno di noi.

 

 

 
     
     
     


 
 
 
 

Il Casaro

 
  Artista” del Gusto, buono e sano…una grande passione per il proprio lavoro!!!  
 

 
 

Fasan Attilio

 
 

 
 

Attrezzi

 
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