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Colloredo di Prato 27 maggio 2007

 il Baco Da Seta "Bigat"

 
     
 

 
 

Famiglia Montonovo: raccolta dei  bozzoli del baco da seta

 
 

A Colloredo di Prato negli anni 1930_40  l'allevamento del baco da seta era molto diffuso e  frammentato in piccole unità a dimensione familiare.

 Con la vendita dei bozzoli   della seta, in giugno, entravano  in casa i primi soldi di quei anni, in contanti.

L'allevamento iniziava in primavera durante tutto il periodo dello svezzamento  la famiglia contadina era  sottoposta ad un lavoro intenso: l'allevamento dei bachi richiedeva attenzioni e cure assidue. Normalmente i bachi venivano  sistemati  in soffitta su intelaiature costruite in legno.

Le piccole larve erano nutrite con le foglie del gelso. Reperire le foglie del gelso non era un problema perché l'albero  era molto diffuso  e si trovava lungo i filari delle viti, lungo i sentieri dei campi, lungo le rive dei fossi, attorno alle case.

Al termine del suo ciclo il baco cominciava  la filatura, per permettere questo veniva creato un bosco fatto di fili di paglia. Dopo due giorni  di filatura il baco da seta terminava  la costruzione del bozzolo. Quando i bozzoli raggiungevano  una buona compattezza e durezza, venivano  staccati dalla paglia e messi in ceste per essere  portati ai centri di raccolta per la vendita  . Con l'introduzione delle fibre sintetiche anni "60 l'attività dell'allevamento del baco da seta  venne abbandonata.

Nel territorio del comune di Pasian di Prato sono ancora presenti molti esemplari secolari di questo stupendo albero che in passato è stato utile anche per integrare la povera alimentazione contadina, grazie all'uso dei  suoi frutti (more), e usato dai nostri nonni e bisnonni per segnare i confini degli appezzamenti coltivati.

 

 
     


 
 
I Gelsi
 




 
Gelsi di via Bressa

 
     
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