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Colloredo di Prato 17 febbraio 2010

"La vita senza limiti"

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  Il Centro Culturale Pasianese "SPAZIO APERTO" ha organizzato per Mercoledì 17 Febbraio 2010 - ore 20.30 - presso L'Auditorium "Elio Venier" di Pasian di Prato un incontro con l'autore Beppino Englaro che presenterà il suo ultimo libro: "La vita senza limiti" - la morte di Eluana in uno Stato di diritto. introduce Gianfranco Scialino  
 

 

 
 

Il 9 febbraio 2009 Eluana Englaro moriva.  Nel gennaio 1992, la ventenne Eluana Englaro fu coinvolta in un terribile incidente d’auto che la condannò ad uno stato vegetativo permanente.

Ci sono voluti 6233 giorni perché il padre potesse liberarla e dirle addio; diciassette anni di vita sospesa fra la vita e la morte, durante i quali Beppino Englaro ha lasciato il suo lavoro e si è immerso nelle carte. Ha studiato codici e regolamenti, ha partecipato a convegni e incontrato politici, giuristi e teologi, nel tentativo di capire come dar voce alla figlia e far rispettare la sua volontà percorrendo sempre la strada della legalità. I suoi sono stati anni senza tregua, senza pause, senza possibilità di fuga o di riparo dalla violenza di una vita artificiale imposta a Eluana da uno Stato etico, che può arrivare a privare delle libertà fondamentali i suoi stessi cittadini. In questo libro l'autore rievoca i ricordi e le lettere di sua figlia e ripercorre gli ultimi mesi della vita di lei anche attraverso la propria storia di uomo riservato, costretto dagli eventi a farsi portavoce di un popolo silenzioso che ogni giorno, negli ospedali, si pone domande semplici e aspetta risposte umane, e viene invece abbandonato dalla politica in un limbo di sofferenza.

Una battaglia in cui Englaro è tuttora impegnato perché la libertà di cura sia un valore collettivo, perché la legge rispetti l'individuo e non dia a altri se non a lui stesso il diritto di decidere della propria salute.

 
 
 

 

 
     
 

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"La vita senza limiti"

 
 

 
 

“Nessuna famiglia dovrà patire quello che abbiamo subito. Io posso solo continuare a battermi per una legge che rispetti la persona, che non dia ad altri se non a lei stessa il diritto di decidere del proprio corpo

 

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