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Dopo
tanti giorni di sole, di continue
giornate caldissime, è finalmente
arrivata la pioggia. Tutte le
coltivazioni hanno molto risentito, in
particolar modo il granoturco ( mais ).
Solo a fine stagione si potrà
quantificare in modo reale il danno che
ne è derivato dalla siccità. Col cavolo
che vien voglia di cantare: “ Luglio,
col bene che ti voglio…” anzi,
supplicarlo che passi alla svelta e non
debba ritornare con una simile
temperatura. E’ un modo di dire che, non
gioverà per nulla ad apportare
variazioni climatiche per cui è
conveniente educarsi ad accettare
benevolmente tutto quello che “il
convento” passa.
La
pioggia, il temporale ha portato tuoni
e fulmini. Uno in particolare , molto
forte che con la sua dirompente forza ha
lesionato la pietra nella parte
soprastante la cella campanaria del
campanile della Chiesa Parrocchiale di
Colloredo di Prato. Tutto è accaduto
nella sera del giorno di lunedì 24
luglio alle ore 20:20. L’orologio posto
in sacrestia che serve per programmare
il suono delle campane, è fermo appunto
a quest’ora.
L’entità del danno è difficile da
verbalizzare: la distanza, la parte
esterna del foro non sono di facile
ispezione . Si dovrà attendere, comunque
il sopralluogo dei tecnici competenti
per avere gli indirizzi e successive
autorizzazioni per il ripristino. Per
quello che si può vedere a vista
d’occhio, pare che il foro prodotto
nel “tamburo” ( parte del campanile che
si colloca tra la cella campanaria e la
cupola in rame) abbia compromesso la
stabilità di detto manufatto. Le
campane, intanto non verranno suonate,
ciò per non produrre vibrazioni,ma anche
perché l’impianto motoelettrico è pure
stato guastato. Come per i vari
prodotti agricoli, l’effettivo danno
prodotto dalla siccità , si saprà a fine
stagione, anche l’entità dell’intero
danno causato dal fulmine lo si saprà
ad avvenuto collaudo di tutti i
componenti rotti o guastati .
E
se poi avremo modo di ricordare questo
avvenimento non ci dimenticheremo del
caldo del mese di …luglio dell’anno
2006 .
Del Forno Pietro
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